In Italia, ogni anno si verificano circa 73.000 casi di arresto cardiaco, un dato che si traduce in circa 200 incidenti al giorno o un arresto cardiaco ogni 7,2 minuti, come riportato dall'Istituto Superiore di Sanità nel 2010. Tuttavia, il tasso di sopravvivenza è estremamente basso, con solo il 2% di coloro che colpiscono che riescono a sopravvivere. È importante notare che non sono disponibili dati specifici sui casi derivanti da traumi come annegamento, soffocamento, elettrocuzione o avvelenamento da farmaci o droghe.
La maggior parte di questi incidenti si verifica al di fuori dell'ambiente ospedaliero, con l'80% dei casi che si verificano in contesti extraospedalieri. In particolare, il 70-80% degli arresti cardiaci avviene nelle case delle persone colpite, mentre il 15-20% si verifica sul luogo di lavoro o per strada. Questi arresti cardiaci rappresentano la principale causa di morte nel paese e generano costi sociali notevoli. È preoccupante il fatto che spesso tali eventi avvengono in presenza di testimoni, i quali però tendono a limitarsi ad allertare il servizio medico di emergenza senza fornire un primo soccorso adeguato.
Le statistiche evidenziano che, senza un intervento rapido di rianimazione cardiopolmonare (RCP), la percentuale di sopravvivenza delle vittime di arresto cardiaco non supera il 5%. È particolarmente critico il tempo di intervento del servizio medico di emergenza, che spesso supera abbondantemente i 10 minuti, riducendo drasticamente le possibilità di sopravvivenza.
Fortunatamente, negli ultimi anni sono stati implementati programmi standardizzati per l'addestramento alla RCP, anche per il personale non sanitario. Questi corsi sono diventati essenziali dopo l'introduzione dell'obbligo di avere defibrillatori semiautomatici (AED o DAE) in alcuni contesti pubblici e privati. Questi dispositivi sono in grado di ripristinare un ritmo cardiaco regolare.
Inoltre, è stato riconosciuto il valore della formazione al primo soccorso nelle scuole, con corsi adattati a diverse fasce d'età. Un importante sforzo è concentrato sulla prevenzione degli incidenti pediatrici, come il soffocamento, la SIDS e l'annegamento
Partecipare ad eventi specifici offre l'opportunità di apprendere le manovre necessarie alla disostruzione delle vie aeree in età pediatrica ed ottenere consigli utili per garantire la sicurezza fin dalla nascita del bambino. È importante sottolineare che tutti questi sforzi sono supportati da una vasta ricerca che conferma l'importanza della diffusione e della formazione alla RCP. Infine, è fondamentale continuare a promuovere e implementare questi programmi al fine di migliorare le probabilità di sopravvivenza in caso di arresto cardiaco e di ridurre il numero di vittime di incidenti cardiaci in Italia.
I dati sopra evidenziati hanno ispirato e guidato anche il contesto normativo europeo degli ultimi decenni in materia di primo soccorso.
La Dichiarazione World Health Organization (WHO) «kids save the life» raccomanda due ore di formazione sulla rianimazione cardiopolmonare all’anno nei programmi di tutte le scuole del mondo per i ragazzi a partire dall’età di 12 anni.
In diversi paesi Europei (tra cui Francia, Germania e Danimarca) ed in Gran Bretagna, l’insegnamento dell’RCP e l’addestramento all’utilizzo del defibrillatore nelle scuole è attualmente obbligatorio.
Con il D. Lgs 3 aprile 2001 n. 120, l’uso del DAE in ambiente extraospedaliero è consentito anche al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardiopolmonare. Mentre con il D. Lgs n.116 del 4 agosto 2021 si introduce l’obbligo di installazione DAE all’interno di alcuni luoghi come gli uffici delle pubbliche amministrazioni aperti al pubblico.
Lo stesso Decreto prevede all’ art.1 un programma pluriennale per la diffusione e l’utilizzazione dei defibrillatori semiautomatici e automatici esterni con priorità per le scuole di ogni ordine e grado e per le università, tale programma risulta tuttavia ancora non del tutto attuato.
Anche l’INAIL ha fortemente consigliato ed attivato un programma di istruzione all’RCP nelle scuole.
La regione Friuli-Venezia Giulia nel 2021 ha effettuato una spesa complessiva di oltre un milione di euro per dotare le principali città del territorio regionale di una rete capillare di Defibrillatori Semiautomatici. Tuttavia, la percentuale di popolazione addestrata all’utilizzo di questi dispositivi risulta inferiore al 10%.
In questo contesto storico, sociale e normativo risulta quantomai importante ed evidente l’attuazione di un piano di istruzione e formazione volto a garantire l’educazione alla corretta esecuzione delle pratiche di RCP e all’utilizzo dei DAE quale competenza imprescindibile del cittadino Europeo moderno.
La C.V.S. Academy odv, organizzazione non-profit impegnata nella divulgazione delle pratiche di primo soccorso e convenzionata con le principali istituzioni formative nel campo scientifico, propone un programma formativo allineato alle linee guida ministeriali e INAIL, focalizzato sull'apprendimento completo delle tecniche di rianimazione cardiopolmonare, sull'uso corretto del defibrillatore semiautomatico, sulla disostruzione delle vie aeree, sulle manovre di supporto vitale di base (BLS) e su tutte le pratiche indispensabili per garantire un primo soccorso efficace.
La diffusione della cultura della prevenzione è fondamentale per educare i giovani partecipanti ad adottare comportamenti responsabili e sicuri in ogni contesto.
Il riconoscimento dei segni e sintomi delle patologie più comuni consente ai corsisti di fornire un'adeguata assistenza durante un'eventuale emergenza sanitaria, dimostrando competenza nel prestare il primo soccorso.
I corsi proposti promuovono anche la sensibilizzazione alla cultura del volontariato e la responsabilizzazione dei giovani e dell'intera comunità nell'affrontare situazioni di emergenza. Infine, l'apprendimento delle procedure per un corretto allertamento del Servizio Sanitario d’Emergenza e l'efficace utilizzo del DAE completano il percorso formativo, fornendo agli allievi le competenze necessarie per essere dei veri e propri soccorritori preparati e consapevoli.
In conclusione, questi corsi rappresentano un'opportunità preziosa per i giovani di acquisire conoscenze vitali e di sviluppare una mentalità proattiva e solidale, contribuendo così a creare una comunità più sicura e preparata ad affrontare le sfide legate alle emergenze sanitarie.